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FAQ - Domande frequenti

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Manutenzione

Anche per le analisi di combustione dipende dalla potenza della caldaia installata. Generalmente una caldaia ad uso domestico, con potenza al focolare inferiore ai 35 Kw, le analisi di combustione devono essere svolte OGNI DUE ANNI.

Una corretta MANUTEZIONE DELLA CALDAIA è fondamentale per garantirne il rendimento termico, la sicurezza e l’efficienza nel tempo. Non solo: si tratta di un’attività obbligatoria per legge con specifiche sanzioni per coloro che non fanno effettuare il controllo periodico del proprio impianto di riscaldamento. Oltre all’adempimento legale, la revisione della caldaia è un’operazione chiave per ottimizzare i consumi e ridurre al minimo il rischio di guasti.

La manutenzione della caldaia riguarda il corretto funzionamento dell’impianto e la pulizia del bruciatore e dello scambiatore di calore.

Si tratta di un contributo da corrispondere a favore delle Autorità Locali e di Regione Lombardia e che varia a seconda della potenza della caldaia.
Per una caldaia ad uso domestico il contributo da corrispondere sono Euro 8,00.

Le spese di manutenzione, pulizia e controllo fumi della caldaia rientrano nella manutenzione ordinaria dell’impianto termico e, per questo, risultano essere a carico dell’inquilino.

Se invece risulta necessaria la sostituzione della caldaia, le spese devono essere sostenute dal proprietario dell’immobile; questo ad eccezione che la rottura o l’eventuale malfunzionamento della caldaia siano dovuti alla mancata manutenzione da parte dell’affittuario. Rientrano tra i costi a carico del locatore anche le spese di manutenzione straordinaria per riparazioni dovute a caso fortuito o obsolescenza della caldaia.

Il responsabile d’impianto (di riscaldamento e climatizzazione) è l’occupante dell’abitazione a qualsiasi titolo, quindi il proprietario nel caso di abitazione privata e l’inquilino in caso di affitto.

Il libretto d’impianto è la carta di identità di un impianto termico, in cui vengono riportate le caratteristiche e le informazioni tecniche. È un documento ufficiale che, se aggiornato correttamente, rende un impianto termico a norma, perfettamente funzionante ed efficiente dal punto di vista energetico.

Sul libretto di impianto sono indicati gli apparecchi installati in quel specifico impianto con tutti i controlli effettuati dal manutentore/installatore.

Il rendimento è il rapporto tra la potenza termica convenzionale, che tiene conto del calore perso al camino, e la potenza termica del focolare. Questo significa che la caldaia produce una certa quantità di calore per la combustione e solo una parte di questa viene impiegata per riscaldare i locali per cui è prestata. La parte restante, infatti, si disperde all’esterno tramite la canna fumaria. Ovviamente, efficientare il rendimento della caldaia significa incrementare la parte di calore che viene impiegata, ridurre la parte che viene dispersa e, di conseguenza, ridurre l’importo della bolletta del gas.

Per garantire l’efficienza della caldaia e le sue prestazioni ottimali è fondamentale assicurare la regolare manutenzione del dispositivo. Da questo punto di vista la revisione annuale (comprensiva della verifica dei fumi) è un appuntamento imprescindibile per accertarsi del mantenimento delle performance. Si ricorda che la manutenzione è di vitale importanza non soltanto per essere certi del buon funzionamento dell’impianto, ma anche per attestarne la sicurezza.

Lo scaldabagno fa solo produzione di acqua calda sanitaria, la caldaia invece fa riscaldamento e acqua calda.

La manutenzione dello scaldabagno a gas è obbligatoria, è richiesta una volta all’anno (Regolamento UE 2016/426) e viene effettuata attraverso specifiche verifiche e controlli adeguati, al termine dei quali viene rilasciata una documentazione che attesta la conformità. Ricordiamo che lo scaldabagno, essendo un apparecchio a gas, deve comunque essere controllato periodicamente per garantire il corretto funzionamento e maggiore sicurezza sull'impianto. A differenza della caldaia non esistono controlli di ispezione, ma rimane comunque al proprietario/inquilino la responsabilità dell'impianto.