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FAQ - Domande frequenti

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Assistenza tecnica

Prima di imputare il problema allo scaldabagno, consigliamo vivamente di accertarsi che i filtri rompi-getto dei rubinetti e il miscelatore siano puliti dalla formazione di calcare. Ricordatevi che lo scaldabagno non ha un'intelligenza propria che decide dove erogare acqua calda (cucina sì, bagno no!). Al contrario, se l'acqua calda non arriva a tutti i rubinetti, allora è opportuno un intervento tecnico da parte nostra.

Il malfunzionamento di alcuni termosifoni è dovuto al materiale costruttivo degli elementi radianti, l'alluminio, il quale crea la formazione di aria all'interno. Per ovviare questo problema, è necessario spurgare l'aria dalle valvole di sfiato presenti sui termosifoni e verificare la pressione dell'acqua presente sull'indicatore della caldaia.

Occorre innanzitutto controllare il manometro posto a bordo della caldaia, che segnalerà sicuramente una pressione bassa. A questo punto occorre alzare la pressione! Sotto la caldaia è posto un piccolo rubinetto "a farfalla" di colore nero, occorre dargli un quarto di giro e vedrete che poco per volta la pressione si alza. Per impostare la giusta pressione, la lancetta del manometro deve indicare un valore tra 1 bar e 1,5 bar.

Ripristinata la pressione, RICORDATEVI DI CHIUDERE IL RUBINETTO NERO, altrimenti alzate troppo la pressione e interviene la valvola di sfiato.

Per prima cosa è consigliabile controllare la pressione della caldaia, il suo valore deve essere compreso tra 1 bar e 1,5 bar. Per ripristinare la pressione consultare il libretto di istruzioni. Se la pressione è corretta verificare se il display della caldaia o il termostato (per caldaie omologate per esterno) segnala un codice di errore. In tal caso, chiamateci comunicandoci l'anomalia rilevata sul display, le cause posso essere molteplici, anche non derivanti da difetti di fabbrica (come ad esempio lo scarico condensa, scarico fumi, ecc.)

I valori massimi vengono regolamentati dal Decreto del Presidente della Repubblica n.74 del 16 aprile 2013 e s.m.i art 3:
· a) 18 °C +2 °C di tolleranza per edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili
· b) 20 °C +2 °C di tolleranza per tutti gli altri edifici.
Si consiglia, per limitare i consumi, una temperatura di 19-20°C.
P.s: Per ogni grado in meno il consumo energetico scende del 5%

Qui la scelta è puramente soggettiva perché si dovrebbe tener conto di tanti fattori, temperatura esterna, coibentazione della casa e lo scambio termico dei radiatori. Possiamo solo dare alcuni valori d’indicazione:
· Impianto radiante (o a pavimento): 35-38°C
· Impianto con termosifoni: 60-65°C